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Si terrà domani l’inaugurazione del nuovo campo di calcio a 5 della parrocchia. La cerimonia si terrà a partire dalle ore 17.30, quando don Paolo taglierà il fatidico nastro. Saranno presenti anche alcuni rappresentanti dell’Amministrazione Comunale e delle forze dell’ordine, il Direttore del Centro Oratori Diocesano, don Antonio Scigliuzzo e quello dell’Ufficio diocesano per la Pastorale dello Sport, Giovanni Mazzamati.

Per godersi il momento, subito dopo la cerimonia, genitori e ragazzi si cimenteranno in un’inedita sfida calcistica! La serata, infine, si concluderà con un momento conviviale riservato agli iscritti all’Associazione.

Il campetto in terra battuta, vero e proprio storico punto di riferimento per i ragazzi del quartiere e luogo di partite e allenamenti per le squadre della nostra ASD (nata nell’autunno scorso), è stato “rimesso a nuovo” grazie ai finanziamenti della Regione Lazio a favore degli Oratori (L.R. 13/2001). Le recinzioni messe in sicurezza e il nuovo terreno di gioco permetteranno ora ai ragazzi dell’oratorio di Nuova Florida di giocare in parrocchia le partite casalinghe e sfruttare così il tanto sospirato “fattore campo”!

In occasione di questo evento di festa, Sulla Via pubblica, nel numero di gennaio/febbraio che sarà in parrocchia da domani pomeriggio, l’intervista a Carlo Scotti, vicepresidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica “Pier Giorgio Frassati”. In anteprima per i nostri lettori online… riportiamo il testo completo:

Da quanto tempo frequenti la parrocchia? Di cosa ti occupi?

«Con la mia famiglia siamo trasferiti da Roma nell’estate del 2003, e sin da subito la mia preoccupazione è stata quella di inserirci (all’epoca solo con due figli, Paolo di 6 anni e Sara di 3. Filippo è nato nel 2004) nel quartiere. Siamo stati subito attratti dalla parrocchia di San Gaetano, perché era piena di ragazzi e bambini. In particolare siamo entrati in contatto con gli scout e l’oratorio, due splendide realtà che sono una ricchezza che ci invidiano parrocchie cittadine ben più strutturate. La parrocchia è diventata sempre di più la nostra seconda casa, una risorsa non solo spirituale, che ci ha fatto crescere come famiglia, e a me personalmente ha dato veramente tanto. Così nell’autunno 2010, quando don Paolo mi ha chiesto di collaborare con altri laici nella creazione dell’ASD (per gestire le attività sportive parrocchiali), io ho accettato».

Sappiamo che fai parte del Consiglio Pastorale, qual è il tuo ruolo?

«È un ruolo di “outsider”: credo che al momento don Paolo abbia voluto inserire nuovi laici all’interno di questo organismo, per tentare una maggiore unione di intenti nella comunità, animata da diversi “carismi”, che non sempre dialogano e collaborano tra di loro. La verità è che, come in una grande famiglia, il pluralismo di voci e l’entusiasmo di appartenere ad un gruppo non sempre riescono a confluire nell’unico reale motivo per cui ci diamo da fare: Gesù. Comunque come “incarichi”, sono stato inserito nelle commissioni di studio per la Pastorale Familiare e per la Visita Pastorale».

Quali sono le novità che presenta lo sport in parrocchia?

«Ricollegandomi con quanto detto prima, ritengo che la “pastorale dello sport” sia la vera novità che potrebbe ulteriormente unire piccoli e grandi. Si dice che San Filippo Neri, alla richiesta di un seminarista circa cosa avrebbe fatto nel caso in cui avrebbe saputo di morire entro un’ora, rispose candidamente: “Continuerei a giocare a pallone!!!”. In sintesi lo sport è e sarà sempre un momento di incontro, di sano agonismo, dove, per raggiungere risultati, occorre non solo allenarsi con costanza, ma imparare a “giocare insieme” e fare gioco di squadra. Esattamente quello che intendo io per comunità parrocchiale! Come programmi per il futuro poi, oltre a prendere atto con soddisfazione che siamo riusciti a sistemare e mettere in sicurezza il nostro “mitico” campetto, sarebbe bello riuscire a sistemare anche il campetto polivalente e ampliare le attività dell’associazione, anche con altre discipline… sempre con il criterio di un passo alla volta!»

Cosa ti piace della nostra parrocchia? E cosa ti piacerebbe migliorare?

«Credo che essere una parrocchia “giovane” sia una grande ricchezza che mi affascina, insieme alle realtà oratoriali e scout, a cui mi sento di aggiungere l’attività sportiva nascente. In questo contesto mi piacerebbe vedere più partecipazione di noi genitori. Capisco che molti, come me, lavorano a Roma e comunque hanno molti impegni. Ma il primo impegno per noi genitori è l’educazione dei figli e direi anche di quei ragazzi che frequentano le nostre case, perché sono amici dei nostri figli. L’impegno educativo non può essere affidato ad altri! Io ho iniziato dando la mia disponibilità!!!»

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Domenica 16 gennaio si è svolta la prima riunione del nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale, che ha visto la presenza della quasi totalità dei membri. Il Consiglio, approvato ufficialmente dal Vescovo il 15 dicembre scorso, rimarrà in carica per i prossimi 5 anni ed avrà il compito di studiare i problemi relativi alla vita della comunità parrocchiale ed elaborare un piano pastorale, in conformità alle linee guida diocesane. La funzione del Consiglio è essenzialmente quella di consigliare il parroco nel prendere le decisioni, tenendo sempre presente il valore della comunione.

Proprio queste considerazioni sono state al centro dell’introduzione ai lavori della prima riunione dell’anno, da parte di don Paolo, il quale ha anche comunicato composizione e regolamento del CPP.

La sessione si è poi conclusa con la formazione delle sei commissioni di studio: Catechesi, Pastorale giovanile, Pastorale familiare, Liturgia, Realtà sociale e territorio, Visita Pastorale. Le commissioni sono guidate ognuna da un membro del CPP (rispettivamente: suor Grazia Dicorato, Luca Vita, Enrico Cappellacci, Ciro Iodice, Antonio Conte e Giulietta Bonciarelli) e avranno il compito di studiare i documenti ecclesiali e quelli diocesani relativi al proprio ambito pastorale, osservare e ascoltare la realtà parrocchiale e sociale, nel proprio settore di competenza, e fornire all’intero Consiglio Pastorale proposte e spunti di discussione.

Tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, il CPP si riunirà di nuovo per fare il punto sui lavori delle commissioni e cominciare a stabilire un percorso per i prossimi mesi.

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Con le elezioni dello scorso 24 ottobre, si è conclusa la formazione del nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale (CPP) della nostra comunità. Ne fanno parte – come stabilito dal decreto vescovile – membri di diritto, membri eletti e membri scelti dal parroco.

Tra i primi, oltre a don Paolo (che ne è presidente, in quanto parroco), anche don Ramon (viceparroco), Mario Gaigher (diacono), le due superiore dei due istituti di vita consacrata, suor Carmela e suor Amelia (rispettivamente per le Suore di Carità dell’Immacolata Concezione d’Ivrea e per le Figlie Povere di San Giuseppe Calasanzio). Figurano tra i membri di diritto anche il responsabile della Caritas parrocchiale, Antonio Nerpiti; il Segretario del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici, Ciro Iodice; la responsabile dei catechisti, suor Grazia Dicorato; la referente vocazionale, suor Simona Santoro; la coppia responsabile della pastorale familiare, Enrico Cappellacci e Alessandra Baroni; il responsabile dei giovani e dell’Oratorio, Luca Vita (che è anche segretario del CPP).

Cinque i membri eletti dai fedeli: Antonio Conte, Giulia Pieraccini, Emilia Perri, Rachele Bianchi, Samantha Scocchi, Emilio Saccomanni.

Sei i membri scelti dal parroco: Renato Profeta, Giulietta Bonciarelli, Antonella Manfredi, Carlo Scotti, Sergio Magnani e Marco Morgante.

Scelti infine da don Paolo anche i membri del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici: oltre a don Ramon, vi figurano Ciro Iodice (segretario), Alessio Canti, Sante Baldi, Tommaso Fraioli, Marcella Guglielmi. Ai nuovi consigli gli auguri di buon lavoro da parte della redazione di Sulla Via!

 

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Il fondamento ecclesiologico del consiglio viene così descritto nella Lettera Omnes Christifidelis della Congregazione per il Clero: “ tutti i fedeli consacrati per mezzo dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, dallo Spirito Santo a formare un tempio spirituale e un sacerdozio santo (LG10), sono chiamati dallo stesso Cristo Signore a cooperare attivamente a tradurre in atto la missione salvifica dell’intero popolo sacerdotale (LG 33; AA311). Non tutti i fedeli però esercitano nello stesso modo questa responsabilità, ma a ciascuno è assegnato un compito speciale, secondo la propria condizione (LG32).

E’ un organismo ecclesiale di partecipazione per la promozione dell’attività pastorale della parrocchia. In analogia col canone 511, relativo al Consiglio Pastorale Diocesano, spetta pertanto al Consiglio Pastorale Parrocchiale, sotto  l’autorità del parroco ricercare, discutere e presentare proposte concrete in ordine alla pastorale della parrocchia.

 

Gli scopi:

  • vivere  e favorire la comunione ecclesiale
  • partecipare efficacemente alla realizzazione e allo sviluppo delle attività parrocchiali
  • lavorare in piena fraternità, disponibilità ed amicizia
  • individuare e determinare in modo approfondito i bisogni, le esigenze, i limiti della parrocchia
  • studiare e programmare un’azione concreta
  • coordinare le varie forme di azione pastorale
  • verificare i risultati, suggerire modifiche, correzioni e aggiunte.

 

Il Consiglio è retto dalle norme stabilite dal Vescovo diocesano. E’ un Organismo di carattere:

  • ecclesiale della comunità locale
  • pastorale, perché tale è essenzialmente il fine e l’attività a cui esso ordinato
  • stabile, di carattere permanente, che dura nel suo incarico per un tempo limitato
  • è un ufficio o ministero esercitato in nome e per autorità della chiesa
  • ha soltanto un valore consultivo e non decisionale o deliberativo, che non vincola l’autorità del parroco

 

A norma del canone 536§1 esso comprende:

– il Parroco che ne è presidente

– tutti coloro che in forza del loro ufficio partecipano alla cura pastorale della parrocchia: vicari parrocchiali, diaconi, religiosi e religiose

– vari laici appartenenti alla comunità

La scelta dei membri laici dev’essere ordinata e varia, in modo che sia rappresentata l’intera   comunità parrocchiale, tenendo presenti: i diversi quartieri o zone della parrocchia, le condizioni sociali, le professioni e il ruolo svolto dalle persone nell’apostolato, sia singolarmente sia in forma associata. I membri devono distinguersi: per fede sicura, per integrità morale e per prudenza, esperienza e competenza.

 

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